Mercoledì il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha imposto una multa da 300 milioni di dollari all’azienda tecnologica Seagate, accusandola di aver violato le norme sulla vendita e le esportazioni di alcuni dispositivi all’azienda cinese Huawei, in particolare dei dischi rigidi. La multa è stata imposta dal Bureau of Industry and Security (BIS), che all’interno del dipartimento del Commercio si occupa di controllare le esportazioni e tutelare gli interessi economici degli Stati Uniti: la multa è la più estesa tra quelle imposte finora dal BIS, ed è l’ultima di una serie di misure prese dagli Stati Uniti per contrastare la vendita di tecnologie sofisticate a Huawei.
Secondo il BIS, la Seagate ha venduto a Huawei merci per un valore di oltre 1 miliardo di dollari, violando alcune norme per l’esportazione di prodotti tecnologici introdotte nel 2020 durante la presidenza di Donald Trump. Le norme introducevano importanti restrizioni alla vendita a Huawei di una serie di prodotti: erano state introdotte ad agosto del 2020, in seguito ad alcune altre decise nell’anno precedente, ma il mese successivo la Seagate aveva fatto sapere che era intenzionata a continuare a fare affari con Huawei. Secondo il BIS, da dopo l’introduzione delle restrizioni l’azienda ha venduto a Huawei oltre 7 milioni di dischi rigidi. Seagate ha fatto sapere che pagherà la sanzione appena imposta con rate da 15 milioni di dollari ogni tre mesi, a partire da ottobre del 2023 e per i prossimi 5 anni.
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