La casa di Redmond è disposta a mettere nero su bianco le “promesse” di Phil Spencer a Sony pur di ottenere il via libera per l’acquisizione del gruppo Activision Blizzard King
Uno dei nodi cruciali per l’approvazione dell’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è la gestione del brand Call of Duty: nonostante le promesse dell’azienda guidata da Satya Nadella e Phil Spencer, che assicurano la volontà di mantenere la saga sparatutto su console PlayStation anche una volta finalizzato l’accordo, Sony continua a manifestare le sue perplessità sull’affare e ad alimentare i dubbi della Commissione europea, che ha rimandato ad aprile 2023 la decisione finale.
La casa di Redmond, dal canto suo, sta cercando in ogni modo di convincere l’antitrust in ogni parte del mondo e, dopo aver ottenuto l’approvazione dall’ente regolatore in Serbia (che si aggiunge a quelli che operano in Brasile e Arabia Saudita), prepara un nuovo assalto per convincere le autorità dei mercati più importanti.
Stando a quanto riportato da Reuters, Microsoft sarebbe pronta a offrire alcune concessioni all’ente antitrust dell’Unione Europea incaricato di valutare il rischio di monopolio dopo l’acquisizione “monstre” da 68,7 miliardi di dollari, e tra queste ci sarebbe anche la conferma che garantirebbe la distribuzione di Call of Duty su PlayStation per i prossimi dieci anni, andando così a ufficializzare le recenti promesse che Phil Spencer, responsabile della divisione Microsoft Gaming, aveva fatto verbalmente parlando del futuro della saga sparatutto.
Questa mossa strategica rappresenterebbe un ulteriore tentativo da parte dell’azienda statunitense di assicurarsi il nulla osta: mettendo una simile dichiarazione nero su bianco, il colosso americano vuole evitare di alimentare qualsiasi dubbio in merito alla possibilità di privare la rivale Sony di un brand così importante come lo shooter di Activision.
In attesa di una conferma ufficiale delle indiscrezioni riportate da Reuters, vale la pena ribadire che una risposta ufficiale non arriverà nell’immediato: l’Ue ha tempo fino all’11 aprile 2023 per una decisione definitiva, aspetto che potrebbe spingere Microsoft e Xbox a mantenere un “basso profilo” fino ad allora e non proporre grossi annunci agli imminenti The Game Awards.
Fonte: TGCom